37 Modi Per Sfornare (Sempre) Ottimi Contenuti Sul Tuo Blog… e Conquistare Migliaia di Lettori!

Non sei stupido.

Oramai sei perfettamente consapevole che i contenuti sono il primo passo per convertire un nuovo prospetto in cliente.

E sai anche perché…

In effetti, è una delle strategie N#1 per attrarre l’attenzione dei lettori, il primo step del percorso per convertirli in clienti… senza essere visti come “venditori”.  

TUTTAVIA, sai anche che non tutti i contenuti riescono a farlo…

Dopo tutto, quanti blog esistono là fuori con tonnellate di contenuti, ma che non ottengono alcun risultato?

Vedi, il fatto è che scovare il GIUSTO argomento da scrivere è in assoluto il passo più importante di tutto il processo:

se non sfornerai contenuti su argomenti che il tuo cliente ideale HA BISOGNO di sapere (perché vuole eliminare un problema o raggiungere un particolare beneficio)

…allora non ci sono articoli da 8-10.000 che tengono: tutti i tuoi sforzi saranno completamente inutili (così come avere un conto paypal pronto a ricevere pagamenti!)

alberto-cabs-vidani-italian-indieQuindi, dove puoi trovare una “miniera di idee” per i contenuti del tuo blog, che SEI SICURO che i tuoi lettori ameranno letteralmente (…ancor prima di pubblicarli)?

Ce lo spiega Alberto Cabas Vidani di Italian Indie in questo SUPER-articolo, dove scoprirai 37 Metodi con cui potrai sfornare (velocemente) nuovi contenuti che generano Migliaia di Lettori (e Clienti) grazie al Web.

37 Modi Per Sfornare (Sempre) Ottimi Contenuti Sul Tuo Blog… e Conquistare Migliaia di Lettori!

Ormai l’hanno capito anche i sassi.

Se pubblichi contenuti regolarmente, venderai di più.

La storia è questa:

Contenuti -> traffico -> iscritti -> vendite

Anche quando inserisci in questo processo la pubblicità, non puoi prescindere dai contenuti. Te l’ha spiegato anche Giacomo: per non buttare via il tuo budget pubblicitario devi dirigere i clic sui tuoi annunci verso qualche tipo di contenuto. Così “scaldi” il traffico, lo sensibilizzi e lo prepari a comprare i tuoi prodotti o servizi.

Come strumento di promozione, i contenuti (video, audio o testuali) sono fantastici. Puoi scriverli tu, quindi non ti costano niente e rimangono sempre online, mica come una campagna pubblicitaria.

Ma, se hai mai provato a far funzionare un blog, un canale Youtube o qualsiasi altro canale di promozione attraverso i contenuti, sai che c’è un “piccolo” problema. Il content marketing è una bestia famelica che devi continuamente nutrire con nuove creazioni.

RavenousBeast

Quando premi “Pubblica” sul tuo ultimo post sei orgoglioso, stanco, ma esaltato dal traffico e dal feedback che porterà. Ma la poesia dura ben poco. Ben presto devi cominciare a scrivere il prossimo articolo, per non rimanere indietro sul tuo calendario editoriale.

Ma cosa scriverai la prossima volta?

Buco nero, sembra che tutto sia stato ormai scritto, hai esaurito il serbatoio.

L’articolo che stai leggendo ti viene in soccorso. So bene quanto esigente sia il content marketing. E conosco l’orrore di fissare lo schermo bianco e chiedersi “cosa devo scrivere per il post di DOMANI?”.

Così, in “sole” 6000 parole o giù di lì, ho pensato di fornirti una caterva di strumenti, tecniche e suggerimenti per non rimanere mai a secco di idee. Alla fine della lettura avrai a disposizione un arsenale vastissimo. In ogni momento, ci troverai il modo giusto per sbloccarti e produrre idee per decine di articoli (o qualsiasi altro tipo di contenuto, a dire il vero).

Conserva ordinatamente e al sicuro tutte le tue idee

Le fognature delle nostre città sono probabilmente il più grosso cimitero di idee.

Quante idee fantastiche hai avuto sotto la doccia? Probabilmente non avevi a disposizione i post-it impermeabili per prendere nota.

Così hai cercato di ripetertele in testa all’infinito per ricordarle. Però qualcosa ti ha distratto: il prossimo impegno, la pentola sul fuoco, una telefonata persa.

E così la tua idea geniale non ha mai visto la luce…

Questo non deve ripetersi. È totalmente inutile conoscere tutti i modi per generare idee per post, se poi non hai un sistema infallibile per conservarle. E conservare le idee non è utile solo a non perderle. Come scrive Francesco Gavello, una volta messe da parte, le idee riposano e poi maturano o si mescolano.

Esistono mille modi per farlo. Devi trovare quello che va bene per te. Qualsiasi metodo trovi, deve avere queste caratteristiche:

  • deve essere sempre accessibile,
  • segnare le idee deve essere estremamente veloce,
  • devi poter aggiungere a ciascuna idea tutti i dettagli necessari a ricostruirla quando ci ritornerai in futuro,
  • devi revisionare e archiviare le annotazioni regolarmente,
  • devi poter ritrovare le tue idee con facilità,
  • (opzionale) se hai veramente tante idee su tante cose diverse, devi poter creare una struttura ordinata.

Nel mio caso, ad esempio, preferisco salvare tutto in digitale:

  1. sulla home dello smartphone ho un widget che mi permette di aggiungere un elemento all’inbox della mia app per il todo,
  2. quando mi viene un’idea, con un tap apro il widget e inserisco l’idea scrivendo “idea …”,
  3. se ho bisogno di aggiungere qualche dettaglio, posso usare la funzione apposita della finestra di inserimento e arricchire l’idea con i tag o una descrizione,
  4. a fine giornata revisiono l’inbox e trasferisco le idee in Evernote, dove sono facili da cercare,
  5. eventualmente, quando la inserisco in Evernote, aggiungo qualche frase alla nota per essere sicuro che in futuro potrò recuperare ciò che avevo pensato.

Per me questo sistema funziona. Tu potresti preferire altri metodi. Ad esempio:

  • un taccuino tipo Moleskine sempre in tasca,
  • fogli di carta e penne sparsi in giro per la casa e/o l’ufficio,
  • una bacheca di Trello,
  • una mappa mentale.

L’importante, come accennavo sopra, è che il sistema funzioni per te.

Come scoprire i bisogni della tua nicchia

Se vuoi che i tuoi articoli vengano letti e condivisi sui social media, devi assicurarti che risolvano i problemi dei tuoi lettori. Devi conoscere la tua nicchia.

In questa sezione trovi una serie di tecniche per scoprire le esigenze della tua nicchia. Potrai farlo in modo totalmente gratuito, usando ciò che è già disponibile online. Alla fine avrai un archivio di idee così pieno da esplodere.

Tieni gli occhi aperti

La prima cosa da fare ti sembrerà perfino troppo ovvia. Ma pazienta un attimo, seguimi e ne capirai l’importanza.

Quando ho fondato FotoComeFare.com, leggevo ogni giorno di fotografia e la praticavo appena possibile. Così, mi trovavo continuamente ad affrontare nuove sfide, a scoprire nuovi prodotti, a nutrire nuove ambizioni e desideri.

Siccome non sono un alieno, ciò che riguardava me riguardava anche tutti gli altri appassionati al mio livello.

Così, ho scritto diversi articoli di base che risolvono le tipiche difficoltà iniziali di un fotografo in maniera super chiara. Si sono posizionati ai primi posti su Google e sono ancora tra gli articoli più letti del sito.

Quindi, tieni gli occhi aperti. Chiediti ogni giorno:

  • quali sono le seccature più fastidiose che incontro ricorrentemente?
  • Quali cose sono facili per me mentre per gli altri sono difficili?
  • Su cosa mi chiedono aiuto tutti quanti?

In questo modo, individuerai sicuramente qualche argomento spinoso. Se saprai dare soluzioni chiare e utili nei tuoi articoli, il successo è assicurato.

Scandaglia le community online

fb_icon_325x325Per qualsiasi nicchia esiste sicuramente almeno una community online. Potrebbe essere un forum “vecchio stile”, un gruppo Facebook o altro. Sicuramente c’è un luogo virtuale in cui gli appassionati si trovano e chiedono consiglio.

Queste community sono delle miniere di idee per i tuoi articoli. Seguile il più possibile e:

  • prendi nota delle domande poste più di frequente,
  • cerca di capire quali sono i problemi più sentiti,
  • fai particolare attenzione alle domande che non ricevono risposte soddisfacenti.

In questo modo individuerai i veri punti di sofferenza della nicchia. Quando pubblicherai articoli con le soluzioni a queste difficoltà, verranno sicuramente apprezzati.

Trova le domande di chi cerca risposte

Oltre alle community, sul web trovi molti siti di domande e risposte. Il loro scopo è mettere in contatto chi ha una domanda su qualsiasi argomento con chi può avere la risposta.

In Italia c’è praticamente solo Yahoo Answers. In inglese, invece, ci sono alcuni siti di questo tipo molto influenti. Il più noto è Quora, su cui trovi trattato praticamente qualsiasi tema. Come seconda scelta, prova il network StackExchange più focalizzato su tematiche tecniche.

Il procedimento qui è lo stesso usato per le community. Il vantaggio è che i siti di domande e risposte hanno esattamente lo scopo di presentare domande o problemi in attesa di una soluzione.

Allora mi dirai: “Ma Alberto, in Italia non ci sono siti di questo tipo!”

Hai ragione. Infatti, ti consiglio di considerare da subito ricerche in inglese. Nella maggior parte dei casi, i problemi individuati in una lingua si estendono anche alle altre.

Ruba dagli autori di libri

Anche se leggiamo sempre meno libri, ne vengono pubblicati sempre di più. Perciò, in ogni nicchia puoi trovare centinaia, migliaia di testi. Questa abbondanza è estremamente utile per generare nuove idee per i tuoi articoli:

  1. vai su Amazon,
  2. raggiungi la categoria dei libri che ti interessa,
  3. apri la lista dei Bestseller o riordina i libri in ordine crescente di punteggio.
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I libri ai primi posti saranno sicuramente quelli ritenuti più utili dai lettori. Guarda i titoli di questi libri e usali per generare nuove idee:

  • scrivi articoli che affrontano esattamente lo stesso problema,
  • individua le caratteristiche dell’audience a cui questi libri si rivolgono e pensa cosa le può servire,
  • valuta il tipo di libro: è un testo motivazionale? Contiene istruzioni passo passo? Contiene liste di suggerimenti senza una particolare sequenza?

Già i titoli e la sinossi del libro possono darti diversi suggerimenti. Ma Amazon ti regala spesso un altro “aiutino”.

Per alcuni libri è possibile sbirciare nell’indice. Nel caso degli ebook, puoi persino scaricare un estratto, che spesso include tutto l’indice.

I titoli dei capitoli e delle varie sezioni ti daranno suggerimenti ancora più dettagliati. Infatti, ciascuno di essi può essere il titolo di un articolo (o di più articoli).

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Prendi ispirazione dalle recensioni

Rimaniamo su Amazon. Come sai, uno dei suoi punti di forza sono le recensioni. Molti articoli hanno almeno un paio di recensioni. Quelli più diffusi ne hanno centinaia.

Con molta pazienza, tra le recensioni puoi trovare i punti dolenti dei tuoi potenziali lettori. Nelle recensioni positive puoi trovare i problemi che il prodotto ha risolto. In quelle negative invece puoi trovare le questioni irrisolte. In entrambi i casi, avrai individuato argomenti che ha senso affrontare nei tuoi articoli.

Spia i concorrenti

Sul web puoi sempre vedere la strategia editoriale dei tuoi concorrenti. Non serve fare niente di illegale.

Il tuo scopo è scoprire quali articoli funzionano sui siti concorrenti. Cerca di individuare questi aspetti:

  • gli argomenti più apprezzati,
  • le tipologie di articoli di maggiore successo,
  • le caratteristiche dell’audience degli articoli di maggiore successo,
  • le carenze degli articoli (rilevate ad esempio da domande nei commenti).

Una volta che avrai queste informazioni, non ti serviranno per copiare spudoratamente il tuo concorrente. Potrai invece:

  • affrontare argomenti correlati,
  • affrontare gli stessi argomenti in modo più approfondito o in maniera diversa,
  • cercare di intercettare la stessa audience su tematiche diverse,
  • concentrarti su un’audience diversa,
  • scrivere articoli delle stesse tipologie ma su argomenti diversi.

Purtroppo, devi fare questa analisi manualmente. Per individuare gli articoli di maggiore successo, devi aprirli e vedere quali hanno più condivisioni e commenti. Poi devi leggere i commenti per trovare eventuali mancanze.

Esiste uno strumento per sapere quali articoli hanno più condivisioni su un sito specifico. Si chiama Buzzsumo, ma purtroppo è piuttosto costoso. La versione gratuita dà veramente pochissimi risultati.

Tra tutti i concorrenti, ricorda di considerare quelli più importanti. Puoi usare questa guida di Marketers.media per analizzarli.

Sonda i social media

Anche i social media sono una miniera d’oro per chi cerca nuove idee su cui scrivere. Puoi tenere d’occhio le menzioni di: URL, parole chiave e hashtag.

Gli strumenti per farlo in automatico sono molto costosi. Molti di quelli gratuiti funzionano solo su Twitter. E, come saprai, in Italia Twitter ha una diffusione decente solamente in specifiche nicchie. Se vuoi un’idea degli strumenti disponibili, leggi questo articolo.

Non è comunque difficile ottenere idee per i tuoi articoli dai social media gratuitamente. Ogni social network richiede un approccio specifico. Vediamo i più importanti.

Per Twitter puoi usare la ricerca “standard”, raggiungibile a questo indirizzo. Inserisci una parola chiave o un hashtag e scorri tutti i tweet relativi.

Per Instagram, usa FindGram. Puoi solamente cercare utenti e hashtag. Per fortuna, visto l’uso intensivo di questi ultimi, riuscirai comunque a trovare molti spunti.

Su Facebook la ricerca fa veramente schifo. Ma le cose stanno cambiando.

In lingua inglese è disponibile Graph Search, che permette di cercare tra tutti i post, semplicemente usando una parola chiave. Praticamente quello che Twitter permette di fare da sempre…

Immagino che tu stia usando Facebook in italiano. Quindi, al momento in cui scrivo, non puoi usare Facebook Graph Search. In realtà, attivarla è facile, ma devi arrenderti ad usare Facebook in inglese, finché la funzionalità non sarà estesa anche all’Italia.

Per passare all’inglese e quindi attivare Graph Search, segui queste istruzioni. Poi, inserisci una qualsiasi parola chiave nel campo di ricerca. Vedrai una pagina dei risultati mooolto migliore di quella a cui sei abituato.

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Scorrendo verso il basso, trovi prima di tutto la sezione “Posts from friends and groups”. La sua utilità è relativa, perché mostra solamente post di gruppi e persone con cui sei già connesso.

Scorrendo ancora trovi la sezione “Public Posts”. Questa è molto più utile. Ti mostra post che contengono le parole chiave specificate, pubblicati da chiunque. Così avrai un’idea molto più rappresentativa.

Gli argomenti più apprezzati e più citati ti possono suggerire nuove idee su cosa scrivere. Anche le tipologie dei post più apprezzati sapranno darti qualche spunto.

Inoltre, ricordati che puoi cercare anche hashtag, non solo parole chiave. Su Facebook, però, non sono diffusi come su Twitter ed Instagram.

Fuggi dalla tua nicchia

Quando sei appassionato di qualcosa e ci dedichi la vita è facile imbottigliarti. 24 ore su 24, 7 giorni su 7, pensi, parli, respiri cose relative al tuo settore. In questo modo, rischi di inaridire la tua creatività. Qui invece stiamo parlando del contrario, di avere più idee per i tuoi articoli.

Quindi, è sempre sano espandere i tuoi interessi. Trova qualcosa di totalmente diverso dal settore a cui è dedicato il tuo sito. Alcuni buoni esempi sono gli hobby creativi, il fitness, la cucina.

Nel dedicarti a queste attività, sicuramente ti documenterai su internet e leggerai molti blog. Sfrutta questa occasione per cogliere spunti totalmente nuovi per i tuoi contenuti.

Ovviamente, se il tuo sito parla di trading e il tuo hobby è il cake design, non troverai nuovi argomenti di cui parlare. Però potresti trovare spunti su:

  • tipologie di articoli da scrivere,
  • linguaggio da usare,
  • modi per aumentare il coinvolgimento dell’audience,
  • stile grafico degli articoli,
  • scelta e uso delle immagini,
  • altro ancora…

Inoltre, molte volte un parallelo tra settori agli antipodi può dar vita ad un articolo curioso e accattivante.

Come usare la ricerca delle parole chiave per generare idee

In generale, i tuoi articoli servono a portare traffico dai motori di ricerca. Ciò vuol dire che a ogni articolo deve corrispondere una parola chiave (o più precisamente una frase chiave) usata dai lettori sui motori di ricerca.

In altre parole, è inutile scrivere un bellissimo articolo su “come intrecciare cestini di vimini usando una mano sola” quando nessuno su internet cerca questa frase chiave.

Quindi, quando generi nuove idee per i tuoi post, devi tenere in considerazione quali sono le frasi che interessano veramente ai lettori. Per farlo esistono diversi strumenti.

Per poter usare questi strumenti, ti servono delle frasi chiave da cui partire. Probabilmente hai già in mente qualcosa, visto che conosci il settore. Altrimenti usa le tecniche descritte nella sezione precedente per determinare una lista di parole chiave da usare come punto di partenza. Userai questa lista come “seme” per i vari strumenti di generazione di parole chiave.

Bene, ora passiamo a quello che stavi aspettando: la lista degli strumenti da usare per generare nuove parole chiave e idee per i tuoi post.

Sono molti strumenti e spesso ti restituiranno risultati simili. Ti consiglio di provarli tutti per un po’ e poi limitarti a quelli che preferisci.

Le versioni gratuite hanno spesso grossi limiti. Se la ricerca delle parole chiave (e le altre funzioni di questi software) è una tua necessità ricorrente, può diventare molto utile abbonarsi ad uno di questi strumenti.

(“SIDE NOTE”: in questa pagina trovi una raccolta di strumenti per fare esplodere traffico, iscritti e conversioni sul tuo sito web)

In principio era Google Keyword Planner

Se cerchi su Google i tutorial sulla keyword research, il 90% probabilmente ti consiglierà di partire dallo strumento gratuito di Google: Keyword Planner. Bene, quando ho cominciato a scrivere questo articolo pensavo anch’io che sarebbe stato lo strumento principe da suggerire. Purtroppo mi sbagliavo.

Facciamo un passo indietro. Keyword Planner è sempre stato lo strumento più consigliato perché è gratuito e forniva (nota che non è scritto “fornisce”) il volume di ricerca per tutte le parole chiave generate. Da pochissimo tempo (al momento in cui scrivo) non è più così.

Se vuoi avere la stima del numero di ricerche mensili per ogni parola chiave, devi avere una campagna Adwords attiva. Quindi devi sborsare.

Altrimenti, Keyword Planner ti fornisce solamente un intervallo mooooolto ampio di ricerche:

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Come puoi notare, un intervallo così ampio non ti serve a niente. Una parola chiave che riceve 1000 ricerche al mese è debole. Al contrario, quella che ne riceve 10000 è molto interessante. Ora però tutte e due mostrano lo stesso volume di ricerca: 1000-10000.

Quindi Keyword Planner è diventato totalmente inutile?

No, puoi farci ancora qualcosa. Ovvero, puoi generare nuove idee e confrontare a grandi linee il loro potenziale, senza andare troppo nel dettaglio.

Per farlo, segui questi passi:

  1. apri Google Keyword Planner e fai login,
  2. clicca su “Cerca nuove parole chiave utilizzando una frase…”,
  3. inserisci la frase di partenza,
  4. verifica che siano selezionate paese e lingua di tuo interesse,
  5. clicca su “Trova Idee”,

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  1. nella pagina dei risultati, clicca su “Media delle ricerche mensili” per elencare in ordine decrescente,
  2. se trovi troppi risultati non rilevanti, inserisci le parole chiave che non vuoi vedere tra le “Parole chiave a corrispondenza inversa” (ad esempio, se cerco ‘ricette dolci’, non mi interessa ‘primi piatti’).

Alla fine di questa procedura ottieni una lunga lista di parole chiave. Quelle in cima sono le più cercate, anche se non puoi conoscere il volume di ricerca preciso. Scarta le parole chiave in fondo alla lista, che hanno meno di 1000 ricerche mensili.

Questa nuova versione di Keyword Planner è troppo limitata per te? Continua a leggere l’articolo e troverai tutte le alternative valide.

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Keywordtool.io

Keywordtool.io è spesso citato come l’alternativa a Google Keyword Planner. Nella versione Pro a pagamento ti permette di conoscere molti dati riguardo alle parole chiave, come ad esempio il volume di ricerca.

La versione gratuita, invece, produce solamente la lista delle parole chiave. Puoi affiancarle a quelle prodotte dallo strumento di Google per aumentare il numero di idee.

SEOZoom

SEOZoom è un software italiano che fa molto di più che cercare le parole chiave. È a pagamento, ma nel primo periodo di prova puoi usare liberamente tutti i suoi strumenti.

Usando il modulo per la ricerca delle parole chiave, puoi conoscere anche il volume delle ricerche, non visibile nei due casi precedenti.

SEMRush

SEMRush è molto simile a SEOZoom (o forse dovrei dire viceversa). Non è prodotto da un’azienda italiana ma l’interfaccia è disponibile anche nella nostra lingua. Nella versione gratuita puoi vedere tutti i dati relativi ai primi 10 risultati della ricerca.

Moz Keyword Explorer

Moz Keyword Explorer è un altro strumento a pagamento per la ricerca delle parole chiave, parte di una suite molto più ampia. Nella versione gratuita permette di fare 2 ricerche al giorno.

I dati restituiti da queste 2 ricerche non sono limitati, come per Keywordtool.io. Difficilmente però un numero così basso di ricerche è sufficiente.

Kwfinder e Term Explorer

Kwfinder e Term Explorer sono due strumenti meno noti per la generazione delle parole chiave. Se ti registri gratuitamente puoi fare 5 ricerche al giorno.

Ubersuggest

Ubersuggest è uno strumento gratuito e molto semplice. Fa sostanzialmente una sola cosa: genera una lunga lista di parole chiave a partire da quella fornita e riordina le opzioni in ordine alfabetico.

La sua forza è che fornisce molti risultati, così puoi estendere ciò che puoi ottenere con gli altri strumenti.

Google Trends

Google Trends è totalmente gratuito. Permette di valutare l’andamento del volume di ricerca per le parole chiave.

Attenzione: non permette di conoscere esattamente il volume di ricerca. Il suo scopo è invece mostrare se, in un dato periodo, lingua e zona geografica, il volume di ricerca sta crescendo. Inoltre, puoi confrontare il volume di ricerca di parole chiave diverse

Ma in che modo Google Trends può aiutarti a generare nuove idee per i tuoi post?

Prima di tutto, confronta i volumi di ricerca e gli andamenti rende più facile capire su quali parole chiave puntare.
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In secondo luogo, in fondo ai risultati di ricerca trovi due liste molto utili.
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La prima, “Argomenti correlati”, elenca alcune tematiche in qualche modo legate alla parola chiave inserita. Non si tratta di parole chiave, ma non sarà difficile trovare in questa lista temi da affrontare.

La seconda lista, “Query associate”, mostra invece altre parole chiave legate in qualche modo alla parola chiave inserita. In questo caso si tratta proprio di parole chiave usate nei motori di ricerca. Quindi è un suggerimento più utile se vuoi piazzare i tuoi post nei risultati delle ricerche.

Entrambe le liste possono essere riordinate secondo i criteri “In aumento” o “Più cercate”. Il primo ti serve per individuare gli argomenti o le parole chiave che sono sulla cresta dell’onda. Cogliere la tendenza in anticipo può aiutarti a conquistare i primi posti su Google.

Il secondo criterio invece tiene in considerazione solamente il volume di ricerca nel periodo specificato. Può essere più utile se non vuoi rischiare di essere vittima di un trend che poi si affievolirà.

In generale, quando usi Google Trends, ti consiglio di specificare un periodo di 12 mesi. Un intervallo più breve può non tenere in conto la stagionalità. Un periodo più lungo può darti risultati falsati. Puoi considerare un periodo più lungo per verificare se la tendenza di ricerca sul lungo termine è in crescita.

Google Instant e Ricerche correlate

Google Instant non è un vero è proprio strumento. È semplicemente il nome di quella tecnologia che ti suggerisce parole chiave mentre inserisci una ricerca in Google.

Vai su Google e comincia a scrivere le parole che vuoi cercare. Vedrai comparire in tempo reale una lista di parole sotto al campo di ricerca. Se cambi le parole inserite, i suggerimenti cambieranno di conseguenza.

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Questi suggerimenti si basano sulle ricerche più frequenti. Perciò si tratta di parole chiave che interessano molto ai tuoi potenziali lettori.

Visto che stiamo parlando di Google, ecco un altro suggerimento. Una volta inserita la tua parola chiave in Google, scorri fino in fondo ai risultati della ricerca.

Troverai la sezione “Ricerche correlate”. Questa raccoglie altre parole chiave molto usate, correlate a quella che hai inserito. Un altro suggerimento utile da aggiungere alla tua lunga lista di idee.

Come generare nuove idee da ciò che hai pubblicato

Se il tuo sito è online da un po’, hai già pubblicato un po’ di articoli e ricevi qualche visita, hai in mano una miniera di informazioni. Le cose che hai pubblicato e il feedback dei tuoi lettori ti possono fornire un flusso continuo di idee.

Vediamo allora come capitalizzare il lavoro che hai già fatto sul tuo sito. Diventerà una macchina da contenuti che si alimenta da sola.

Studia i commenti ai tuoi articoli

1253975Se fai bene il tuo lavoro, i tuoi lettori si sentono coinvolti dai tuoi articoli. Così, capita che alcuni di loro lascino dei commenti.

Qualcuno si limiterà a ringraziarti o a complimentarsi. Questa è una bella cosa, ma ai nostri fini è totalmente inutile.

Tu cerca invece i commenti negativi o le richieste. Ogni volta che qualcuno sottolinea quello che manca in un articolo o chiede maggiori delucidazioni, segna il commento in un documento apposito. Alcuni di questi commenti saranno spunti perfetti per nuovi articoli.

Eventualmente tieni il conto di quante volte viene richiesta la stessa cosa. I feedback ripetuti indicano gli argomenti di maggiore interesse.

E non dimenticare di rispondere ai commenti. Se il lettore è particolarmente affezionato, non gli dispiacerà avviare una conversazione che ti darà ulteriori idee.

Studia anche le email

Lo stesso discorso fatto per i commenti vale per le email. Ben presto comincerai a ricevere complimenti, critiche e richieste anche via posta elettronica.

Tratta queste email esattamente come i commenti.

“Disturba” i tuoi iscritti con i sondaggi

Do per scontato che, siccome hai un sito, hai anche una mailing list. Quando il numero di iscritti raggiunge le centinaia (in questo Report Gratuito scopri un metodo testato per riuscirci), puoi cominciare a sottoporre alla lista qualche sondaggio.

In un sondaggio puoi porre ai tuoi lettori domande precise in base a ciò che ti serve per portare avanti il tuo calendario editoriale. Inoltre, creare il sondaggio è facile e gratuito. Basta usare i moduli di Google o, se vuoi un’estetica più accattivante, TypeForm.

Ricordati anche questo trucco: dai la possibilità di inserire l’indirizzo email specificando che ti può servire per chiedere qualche approfondimento. I vantaggi che ne ricavi sono due:

  • i lettori che inseriscono il loro indirizzo sono i più affezionati, tienili in particolare considerazione,
  • se ricevi risposte particolarmente interessanti, approfondire via email ti può dare idee molto buone per i tuoi articoli.

Parla direttamente con i lettori

Un famoso imperativo di Paul Graham è “Do things that don’t scale”. Vuol dire “Fai cose che non scalano”. Ovvero, fai cose che richiedono tempo e non possono essere automatizzate.

La citazione riguarda l’ambito delle startup, ma si applica benissimo anche al content marketing. La “cosa che non scala” che devi fare è parlare direttamente con i tuoi lettori.

L’ho menzionato già in riferimento a commenti e email. Comunicare direttamente con i tuoi fan ti fornisce molte più informazioni rispetto ai metodi meno “personali”.

In questo caso, però, intendo proprio parlare a voce con i tuoi seguaci. Quando ne individui uno particolarmente affezionato, ad esempio grazie ai suoi commenti o alle sue email, proponigli una breve chiaccherata su Skype o al telefono.

Con questo contatto diretto riuscirai ad ottenere un feedback molto più ricco. Inoltre, dal tono della voce potrai capire quali sono le questioni più scottanti, quelle che ha più senso trattare nei tuoi articoli. Infine, la chiamata ti permetterà di cementare il vostro rapporto e di renderlo ancora più sfegatato.

Sfrutta anche i tuoi clienti

Il feedback di chi paga ha sempre maggior valore. In genere, diamo tutti più valore alle cose acquisite con il sudore della fronte, piuttosto che a quelle ricevute senza sforzo.

Se già vendi servizi o prodotti, tieni quindi in grandissima considerazione le difficoltà evidenziate dai tuoi clienti.

Cosa vogliono i lettori dal tuo sito?

Probabilmente il tuo sito offre una funzione di ricerca. Grazie a Google Analytics è facile vedere cosa cercano i tuoi lettori una volta sul tuo sito.

Prima di tutto, devi configurare opportunamente Google Analytics:

  1. dal tuo account, clicca su “Amministrazione”,
  2. nella colonna più a destra clicca su “Impostazioni vista”
  3. attiva “Monitoraggio ricerca sito”,
  4. se non hai configurato diversamente WordPress, inserisci ‘q,s’ (senza virgolette) nel campo “Parametro di ricerca”.

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A questo punto potrai trovare le statistiche sulle ricerche fatte dai tuoi lettori nella sezione “Comportamento->Ricerca su sito” dei rapporti.

Fai particolarmente attenzione alle ricerche che si ripetono più spesso e a quelle che corrispondono ad argomenti che non tratti. Praticamente è un modo per i tuoi lettori di “ordinarti” un articolo specifico, come al ristorante.

Chiedi a Google come la gente arriva sul tuo sito

Tra i vari utilissimi strumenti che Google ti regala, c’è quello chiamato Google Search Console, che in passato si chiamava Webmaster Tools. Tra le sue varie funzionalità, c’è quella che ti mostra le parole chiave attraverso cui i visitatori trovano il tuo sito.

Per usare questa funzionalità, fai così:

  • apri Google Search Console,
  • clicca su “Traffico di ricerca”,
  • clicca su “Analisi delle ricerche”,
  • spunta tutte le 4 caselle in alto (“Clic”, “Impressioni”, “CTR”, “Posizione”)

A questo punto, cliccando sulle intestazioni delle varie colonne, potrai riordinare le parole chiave in base ai 4 criteri.

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Fai particolare attenzione alle parole chiave che ricevono molte impressioni ma hanno un CTR basso e/o una Posizione bassa. Vuol dire che puoi aumentare le visite scrivendo altri articoli su quell’argomento oppure migliorando quelli esistenti.

Inoltre, troverai delle parole chiave che descrivono problematiche a cui non hai dato una risposta precisa. Sono importanti suggerimenti per nuovi articoli.

Se vuoi scoprire le strategie di +50 Esperti (hai letto bene) su Come Aumentare Le Visite Al Tuo Sito Web, leggi questo Articolo… CLICCA QUI

L’arte del riciclaggio: scrivi dei sotto-articoli

In questo articolo è descritta una tecnica semplice ma geniale: quando pubblichi un bel post lungo sul tuo sito, usalo come spunto per creare sottoarticoli. La tecnica è suggerita per scrivere dei guest post, ma è valida anche se vuoi scrivere articoli per il tuo sito.

Quindi, per generare nuove idee:

  1. prendi qualche articolo già pubblicato sul tuo sito, possibilmente lungo e con molti punti diversi,
  2. considera le singole parti dell’articolo (ad esempio le singole fasi di un tutorial),
  3. scrivi un nuovo articolo su ciascuna di queste parti.

Ad esempio, a partire da questo mega-articolo che stai leggendo, potrei considerare la sezione precedente come spunto per scrivere una guida definitiva a Google Search Console.

Lancia(ti) Una Sfida

1709981Sui blog americani non è difficile trovare le “Challenge”, le sfide.

Puoi sfidare te stesso, ovvero porti un obiettivo, dichiararlo in pubblico e tenere aggiornati i lettori sui tuoi progressi. Su Italian Indie, a luglio 2016 ci siamo sfidati a raggiungere 10000 iscritti alla mailing list in 9 mesi. Puoi leggere il post di lancio della sida qui.

Oppure puoi sfidare i tuoi lettori. Ad esempio, nel settore fitness ci sono le sfide sui workout, come quella di fare 100 flessioni in una sola seduta.

Queste sfide ti danno gli spunti per creare velocemente contenuti facili da scrivere e che destano interesse. Infatti, puoi pubblicare:

  • il post di lancio della sfida,
  • aggiornamenti regolari sull’andamento della sfida,
  • il post finale con i risultati ottenuti,
  • approfondimenti sui partecipanti più interessanti,
  • uno o più articoli sulle lezioni apprese durante la sfida (ciò che funziona e non funziona).

Mentre gli aggiornamenti perderanno importanza quando la sfida sarà passata, gli articoli sulle lezioni apprese e i casi di studio saranno utili contenuti sempreverdi.

Racconta come se la cavano i tuoi lettori

Molto probabilmente il tuo sito insegna a fare qualcosa. Si spera quindi che i tuoi lettori cerchino di mettere in pratica ciò che insegni.

Allora, puoi trovare facilmente argomenti su cui scrivere semplicemente raccontando o revisionando il lavoro dei tuoi lettori.

Per esempio, se parli di web design puoi commentare i siti creati dai tuoi lettori. O se insegni come creare un business, puoi raccontare le storie delle aziende lanciate dai tuoi lettori.

Ad esempio, Alessio Furlan ha potuto incrementare i guadagni dal suo blog e lasciare il lavoro grazie a ciò che aveva sentito nelle interviste su Italian Indie. Poi è stato anche lui ospite di un’intervista per raccontare il suo successo. È una delle interviste più ascoltate di sempre.

In genere si tratta di articoli molto facili da scrivere.

Sporchi trucchi

Questa è la sezione del “minimo sforzo, massimo risultato”. Nonostante il titolo, non ti parlerò di tecniche particolarmente losche.

Si tratta di pratiche estremamente comuni ed eticamente corrette nel mondo del content marketing. Il bello è che ti consentono di pubblicare articoli con pochissimo lavoro.

Repurposing

Nell’ambito della produzione di contenuti, “repurposing” significa adattare e riutilizzare un contenuto o parti di esso per creare altri contenuti.

Da un articolo che hai già pubblicato puoi creare:

  • articoli più brevi da proporre come guest post,
  • video,
  • presentazioni,
  • podcast,
  • post per i social media,
  • infografiche.

Il repurposing ti richiede un po’ di lavoro aggiuntivo, ma non tanto quanto creare nuovi contenuti totalmente da zero. Inoltre, non si tratta di avere nuove idee ma solamente di riutilizzare opportunamente le idee che hai già avuto.

Come dice Davide Tagliaerbe Pozzi, questa tecnica non ti fa solo risparmiare lavoro. Ti aiuta anche ad andare incontro ai modi di consumare contenuti più disparati.

Oltre a riadattare i tuoi articoli puoi semplicemente migliorare o aggiornare quelli che hai già pubblicato. Leggi questo tutorial per saperne di più: Come ridare vita e traffico ai vecchi post.

Republishing

Alcuni siti, per risparmiarsi il lavoro, pubblicano contenuti già apparsi su altri siti, citando opportuamente la fonte. In Italia purtroppo questa pratica è poco diffusa, ma esiste.

Puoi usarla in due sensi:

  • ripubblicare articoli altrui,
  • proporre i tuoi articoli ad altri siti.

Il modo più facile per testare la potenzialità della ripubblicazione al momento è Medium. Puoi creare un account gratuito ed usare l’apposita funzione per importare un tuo articolo a partire dall’URL.

Il vantaggio che puoi trarre dal far ripubblicare i tuoi articoli, è quello di ottenere maggiore visibilità e maggior traffico, se inserisci le opportune chiamate all’azione che rimandano al tuo sito.

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Sfrutta la tradizionale avversione italiana per l’inglese

Per qualche arcano motivo, gli italiani sono terribili in inglese. Così, probabilmente, molti dei tuoi seguaci semplicemente non conoscono nessun sito in inglese nella tua nicchia.

Tu invece ne sei probabilmente esperto. E in generale, in qualsiasi settore, i siti in inglese sono più numerosi, pubblicano più contenuti e sono scritti meglio degli analoghi italiani.

Puoi sfruttarli in due modi:

  • trova gli articoli di maggiore successo (per condivisioni e commenti) sui siti in inglese e tratta gli stessi argomenti in italiano,
  • chiedi agli autori l’autorizzazione per tradurre direttamente dall’inglese e pubblica le traduzioni sul tuo sito.

Su FotoComeFare sto usando il secondo metodo. Molti articoli tradotti sono tra i più visitati di sempre.

Accetta guest post

I web marketer saggi sanno che uno dei modi migliori per aumentare il traffico e migliorare il posizionamento su Google sono i guest post. Se non lo sai, un guest post è un articolo scritto da un autore esterno al sito. Non un autore pagato, ma il proprietario di un altro sito che in questo modo vuole farsi conoscere.

Pubblicare guest post sul tuo sito può essere un modo molto facile di “risparmiarsi” la scrittura di nuovi articoli. Attenzione però alla qualità.

Non è facile trovare bravi autori. Perciò, nel cercare di garantire una qualità minima per i guest post rischi di perdere tantissimo tempo a revisionarli.

È quindi fondamentale creare delle linee guida molto chiare, dettagliate ed esigenti. In questo modo, gli autori pigri si tireranno indietro. Quelli invece che hanno voglia di scrivere qualcosa all’altezza avranno tutte le indicazioni necessarie.

Fai lavorare un po’ i tuoi lettori

Lascia che ti presenti tre belle parole: “user generated content”. Come puoi intuire, la traduzione è “contenuti generati dagli utenti”. Di cosa si tratta?

Si tratta di qualsiasi tipo di contenuto che pubblichi sul tuo sito, ma non hai creato tu: l’hanno creato i tuoi utenti. Ad esempio, sul forum di FotoComeFare una volta una ragazza ha raccontato il suo progetto fotografico che consisteva nel ritrarre delle sconosciute per strada. L’ho trovato così interessante che le ho proposto di estenderlo ed è diventato un bel post per il blog.

A seconda della tua nicchia, puoi declinare quest’idea in mille modi. Se riesci a rendere lo “user generated content” un appuntamento regolare, ti risparmi molto lavoro.

Attenzione però: per non ridurre la qualità dei contenuti che pubblichi, devi sempre mettere in conto una fase di revisione di ciò che i lettori producono. Ancora meglio, facilitati il lavoro fornendo delle linee guida dettagliate e molto chiare, che non lascino spazio all’interpretazione.

Conclusione

In questo lunghissimo articolo ti ho dato strumenti, tecniche e spunti per generare infinite idee per i tuoi articoli. Non serve che usi regolarmente tutto quello che ho scritto. Ricorri alle cose che ti sono più congeniali o prova a cambiare ogni tanto metodo, quando hai bisogno di una scossa.

Ricordati sempre, come ho scritto all’inizio, che è necessario avere un modo per archiviare e ritrovare tutte le idee. È inutile generarne centinaia per poi dimenticarle, o non sapere dove sono finite.

Non credo sarà più possibile, ma se dovessi trovarti proprio senza idee, ricordati sempre di tornare alla sezione Come scoprire i bisogni della tua nicchia. Riconnetterti con le esigenze vere del mercato ti darà gli spunti giusti per ripartire con la ricerca delle parole chiave e la generazione delle idee.

Prima di salutarti, voglio farti un regalo. Ho compilato la lista “Tipi di articoli che funzionano”. Ti servirà per capire quali tipologie di articoli pubblicare per attrarre traffico. Usala per farti venire nuove idee e per decidere cosa scrivere in base anche alle tue disponibilità e abilità.

Per scaricare la lista dei tipi di articoli che funzionano, clicca qui.

Ti auguro di diventare presto una “macchina da idee”!

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About Alberto Cabas Vidani

E' un informatico. Ma nel 2010 ha fondato FotoComeFare.com, si è innamorato di tutto quello che riguarda il business online e non è più tornato indietro. Ora dedica la maggior parte del suo tempo ad ItalianIndie, attraverso cui, insieme a Samuele Onelia, aiuta gli imprenditori a conquistare la propria indipendenza attraverso un'attività online.

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  • Alberto Consoli

    Ottimi Spunti Ragazzi :-)

    • https://www.internetbusinesscafe.it/ Giacomo Freddi

      Ciao Alberto, Alberto (l’altro :)) ha scritto veramente un ottimo articolo!

      un saluto,
      Giacomo

    • http://italianindie.com Alberto Cabas Vidani

      Grazie!

  • Rodolfo Monacelli Due

    Ciao @albertocv:disqus grazie per l’articolo e grazie anche a @giacomo_freddi:disqus per averlo pubblicato. Molti suggerimenti che indichi in questo articolo già li utilizzo, mentre per altri mi hai dato molti spunti, grazie.

    Solo pochissime domande:

    a) Tu consigli di contattare l’autore originale prima di pubblicare la traduzione del suo articolo? Non basta citare la fonte?

    b) Quando parli di republishing, accenni al ripubblicare articoli di altri. Ma in quel caso non è contenuto duplicato?

    c) Per quanto riguarda gli strumenti SEO io utilizzo Seo Zoom per la Serp e Majestic Seo per la Link Building. Cosa ne pensi?

    Ciao.

    • http://italianindie.com Alberto Cabas Vidani

      Ciao, grazie a te.
      a) Sì, perchè qualcuno non ha voglia che pubblichi le traduzioni. A me, ad esempio, su un sito hanno chiesto 300$ ad articolo.
      Ovviamente, se avessi tradotto e pubblicato senza avvisarli non se ne sarebbero accorti. E’ una questione di etica personale.
      b) Per il dettaglio sui contenuti duplicati, conviene aggiornarsi di volta in volta sullo stato attuale delle cose. L’ultima che sapevo è che se la ripubblicazione avviene almeno un paio di settimane dopo e contiene un link all’originale, non c’è penalizzazione.
      c) Li ho usati solo saltuariamente, quindi non ho un opinione precisa. L’importante è che ti diano le info che ti servono.

      • Rodolfo Monacelli Due

        Grazie

  • francescogavello

    Grazie per la citazione @albertocv:disqus, davvero un buon articolo!

  • Riccardo Scagnoli

    Articolo utilissimo ma ti sei dimenticato la cosa fondamentale…
    Non scrivere articoli chilometrici!!!!
    La gente dopo 4 minuti si stufa di leggere, io dopo 1 minuto… Ho resistito fino a 3 questa votla ma poi sono passato direttamente alla zona commenti 😉

    • http://italianindie.com Alberto Cabas Vidani

      Non so se devo ringraziarti o bacchettarti per non aver letto l’articolo intero 😉

      In realtà per fortuna non vale lo stesso per tutti. Gli articoli lunghi stanno avendo un grandissimo successo online. Tanto che Google tende a premiarli.

      Ovviamente, lungo va bene se c’è del valore. In questo caso mi sembra ci sia 😁

  • Andoria Truchk

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